Scrivo questo post in tempi di crisi, quella relativa al Coranavirus. Oggi la spiaggia è meravigliosa, uno splendido sole illumina la città. Eppure molte persone sono angosciate dall’epidemia che avanza.
Non voglio affrontare gli aspetti sanitari ed amministrativi di questa situazione, c’è chi è più esperto di me. Ma occuparmi degli aspetti psicologici di ognuno di noi e di quello che sta avvenendo a livello collettivo.
A proposito di collettività va ricordato che la folla non è il risultato della somma delle singole persone che la compongono, ma diviene una sorta di organismo indipendente, che acquista un’identità e una volontà propria. Il singolo può perdere le sue caratteristiche per acquistare quelle della folla: una persona quando entra a far parte di una folla arriva a pensare e ad agire diversamente da quanto farebbe se fosse sola.
Stiamo assistendo al passaggio da un sistema razionale e basato sulla riflessione al sistema difensivo, basato sull’attacco e la fuga (ne sono un esempio gli scaffali vuoti). Manca la riflessione e la consapevolezza e predomina un sistema istintivo.
In tutto questo dobbiamo mantenere una normalità nella nostra quotidianità, sicuramente informarci presso i canali ufficiali, ma anche prenderci cura del nostro corpo, mangiare e dormire regolarmente, fare passeggiate all’aria aperta, passare del tempo con la famiglia e gli amici e parlare con qualcuno di cui ci fidiamo.
Abbiamo lasciato spazio alle nostre paure più profonde, forse è ora di ripristinare le nostre certezze e le nostre sicurezze.
Buona passeggiata!